ANTHONY KENNY, UN AFFETTUOSO ADDIO ALLA CHIESA – CAROCCI, ROMA 2016
Anthony Kenny (Liverpool, 1931), figura di spicco del pensiero filosofico inglese, è stato presidente della British Academy e vicerettore dell’Università di Oxford. Su invito dell’editore romano Carocci ha scritto Un affettuoso addio alla Chiesa, un’autobiografia esplicitamente realizzata per il pubblico italiano. Non si tratta, in verità, solo della puntuale rivisitazione degli avvenimenti della sua lunga vita, ma anche di una riflessione approfondita e partecipe sul cattolicesimo contemporaneo e sul futuro della Chiesa.
Nella prima parte del volume l’autore si sofferma sulle vicende, piuttosto tormentate, della sua infanzia: presto orfano di padre, cresciuto dalla mamma e da uno zio prete, fu spinto dalla sua indole riservata e meditativa, e dai suoi interessi precocemente culturali, a entrare in seminario, dove percorse tutto il ciclo degli studi inferiori e secondari, in un regime educativo rigoroso e sessuofobo ma altamente qualificato.
Inviato dai superiori a Roma per completare gli studi di teologia all’Università Gregoriana, Anthony Kenny fu ordinato sacerdote a ventiquattro anni, e quindi indotto a specializzarsi ulteriormente con un duplice dottorato in linguistica sia in Italia sia a Oxford. Proprio in questo periodo, in cui era assorbito in studi di prestigioso livello, iniziarono a tormentarlo i primi dubbi sull’effettiva veridicità di alcuni dogmi della Chiesa (la transustanziazione nell’eucarestia, l’infallibilità del papa) e sulla sua dottrina sociale (le direttive sul comportamento sessuale), e addirittura sull’esistenza stessa di Dio, come essere onnipotente, onnisciente, onnipresente, secondo le cinque prove addotte da Tommaso d’Aquino. “Una mente divina sarebbe una mente senza storia. Nel concetto di mente che applichiamo agli esseri umani il tempo rientra in vari modi; ma in Dio non c’è variazione, né ombra di cambiamento. Dio non cambia idea, non impara, non dimentica, non immagina, non desidera… Se è solo alle creature corporee quali noi siamo che si può attribuire una qualunque attività mentale, come possiamo ritenere sensata l’idea di un ente divino, incorporeo e indifferente?”
Convintosi a soprassedere alle sue inquietudini spirituali, Kenny accettò poi l’incarico di curato presso una parrocchia di Liverpool, “famosa per il degrado urbano e il disordine civile”. Ma anche la frequentazione quotidiana sia del clero sia dei fedeli cattolici contribuirono a minare la sua fede, scossa dall’osservazione di un fariseismo e di un affarismo diffusi, ben lontani dall’insegnamento evangelico. Per tali motivi, nel 1964 chiese la riduzione allo stato laicale. “Avevo portato un tale sconquasso nella mia vita che sentivo di non potere più aspettarmi di essere felice. Ma almeno non ero più un ipocrita”.
I suoi timori di aver deluso parenti, amici e la comunità dei credenti con la rinuncia al sacerdozio venne però smentita dai fatti, e la sua esistenza così rivoluzionata conobbe un’improvvisa, inaspettata felicità. Non solo ottenne un gratificante incarico di insegnamento a Oxford, ma iniziò a pubblicare saggi filosofici di successo, e soprattutto conobbe e si innamorò di una cantante americana con cui convolò presto a nozze, e da cui ebbe due figli. Immediatamente scomunicato dalla Chiesa, non si rinchiuse tuttavia in uno sterile e rancoroso atteggiamento di ribellione, rimanendo invece aperto al confronto e a una sincera constatazione dei meriti del cattolicesimo: “Una delle cose per cui ancora oggi sono grato dell’insegnamento ricevuto da giovane cattolico è la nozione di sistema morale, in contrapposizione a quell’economia del benessere che molti pensatori spacciano per moralità”.
Se già tutta questa prima parte del libro è scritta in uno stile pacatamente denotativo, quasi impersonale, nella seconda parte Kenny esibisce una scientificità argomentativa del tutto essenziale e obiettiva, sia quando tratta gli argomenti teologici più coinvolgenti (storicità di Gesù, resurrezione, veridicità delle Sacre Scritture, sacramenti, autorità pontificia), sia quando discute le indicazioni più concretamente politiche della Chiesa (contraccezione, aborto, omosessualità, pena di morte, eutanasia, ordinazione sacerdotale delle donne). Rimanendo sempre serenamente coerente con la sua dichiarazione di agnosticismo, “posizione di chi non sa se Dio esiste oppure no. Un’affermazione di conoscenza ha bisogno di essere verificata; l’ignoranza ha solo bisogno di essere ammessa”.
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www.sololibri.net/affettuoso-addio-Chiesa-Kenny.html 20 agosto 2016