Affonda la sera,
e oppresse dal peso
del giorno le cose intorno
si lasciano andare,
sfumano in un’ombra
più vera e certa.
Deserta
la strada si oscura,
e nella bruma indifeso
si confonde il mondo:
dirada, ha paura.
La notte che arriva
teme il suo buio, il silenzio;
si inventa fanali, lampioni, frenate
agli incroci: ha urgenza di voci
che mostrino a tutti che è viva.
Qualcuno, anche di notte, muore.
Qualcuno prova a piangere:
non esiste sospensione del dolore.
Solo è meno esibito, la luce
non lo scova per mostrarlo.
È un soffrire diverso,
ovattato dal sonno, smarrito;
un dolore sommerso.
Copre la notte con le sue nubi,
il cielo, la fa più scura e severa:
cala un peso silenzioso
sulle cose, a fasciarle di un piovoso velo.
Ma spera in qualche stella ingannevole,
in qualche luce pura e inconsapevole
che illumini improvvisa l’atmosfera.
I passi fanno compagnia a se stessi,
soli nel silenzio a scandire
pensieri, cacciano via ieri
– calpestati i ricordi, i rimpianti schiacciati ‒
e sordi, pesanti nel rumore dei tacchi
schivano i sacchi dei rifiuti,
i sassi, gli sputi.
Se il giorno è stato senza luce,
la notte lo riscatterà:
le parole sbagliate taceranno,
le offese saranno perdonate.
Nel sonno innocente di ognuno
il male si riduce a niente.
Forse basta alla stella più lontana
che qualcuno la guardi
pulsare piccolissima e spersa;
le basta per sentirsi diversa
dalle altre, per essere bella.
Pietà di noi ci prende,
dei nostri corpi indifesi
che la notte sorprende e addormenta,
offrendoli a sogni sconosciuti.
Sopravvissuti al giorno,
distesi in una levità spenta.
In altre stanze, corpi si cercano,
bocche si baciano.
Aspettano la notte e il silenzio
per parlarsi a gesti non più timidi
e fidarsi di una carezza.
Con cauti movimenti di scoperta
celebrano antichi riti, resti di danze
classiche: una salvezza incerta.
È il tempo segreto dell’essere,
il buio dell’inizio,
il silenzio che tutto assorbirà.
La notte del nulla infinito
sarà culla di dio,
suo giudizio mansueto e pentito.
In La luna, Grafiche Fioroni, 2000; in Un diverso lontano, Manni, Lecce 2003
e in Sud, rivista europea, n. 69 – 2019