ERNEST HEMINGWAY, NEL NOSTRO TEMPO – XEDIZIONI, CAGLIARI 2022
Ernest Hemingway (1899-1961) pubblicò la sua prima raccolta di racconti nel 1924, col titolo originale “in our time” (tutto minuscolo come nella preghiera anglicana a cui fa riferimento). Il volume, uscito in piccola tiratura per la “Three mountain Press”, fu messo poi in vendita nella famosa libreria parigina “Shakespeare & Company”, che all’epoca il venticinquenne autore frequentava con assiduità, insieme al gruppo di artisti riuniti intorno alla carismatica figura di Gertrude Stein.
La piccola casa editrice cagliaritana Xedizioni ripropone ora quest’opera d’esordio poco nota in Italia, servendosi della traduzione del Consorzio Zero37, blog collettivo di lettere e cultura con la passione della tipografia elettronica. Dal libro è stato tratto un film nel 1961, Adventures of a Young Man, con la regia di Martin Ritt.
Si tratta di quindici racconti, ciascuno dei quali è preceduto da una breve prosa avulsa dal testo che lo segue immediatamente, ma collegata ad esso perché riferita allo stesso protagonista: Nick Adams, un ragazzo del Nord Ovest degli States, figlio di un medico che presta la sua opera in una riserva indiana. Nei brani più estesi possiamo ritrovare tutti i temi della produzione maggiore di Hemingway: dalle scene di guerra combattute in Europa nel primo conflitto mondiale alle sbronze tra amici, dal tifo del pubblico nelle corride in Spagna alle schermaglie amorose di coppie dell’alta borghesia americana.
Si riconoscono quindi i tratti biografici della vicenda umana dell’autore, e soprattutto la sua sensibilità nei riguardi della sofferenza di tutto ciò che esiste, compiendo e patendo violenza: uomini, donne, bambini, ma anche gli animali nella foresta, i pesci nei fiumi, gli alberi abbattuti, i tori infilzati nell’arena.
Nick adolescente assiste il padre che pratica un parto cesareo a una giovane squaw, mentre il marito terrorizzato si taglia la gola col rasoio. Nick ragazzo tronca brutalmente i rapporti con la fidanzatina per timore di rimanere incastrato dalla fagocitante famiglia di lei. Nick quasi adulto fa a botte con un ubriacone deforme e scappa di notte lungo i binari della ferrovia, senza una vera meta da raggiungere. Nick soldato difende una fortificazione alleata sparando contro i tedeschi con la stessa indifferenza con cui osserva la propria ferita alla schiena. Nick reduce torna in patria senza nessuna voglia di riprendere il suo posto nella vita civile. E poi le discese con gli sci tra le montagne in Svizzera, le discussioni intellettuali sui romanzieri inglesi, le corse dei cavalli negli ippodromi italiani e francesi, la pesca solitaria delle trote nelle acque limpide trai boschi.
È comunque lo stile di questi racconti, frammentari e talvolta solo abbozzati, che fa già riconoscere la magistrale perizia dell’Hemingway maturo: conciso, privo di retorica o sbavature descrittive, scevro di qualsiasi psicologismo fasullo, rapido come nelle cronache del giornalismo sportivo: puramente denotativo, mai carico di introspezione retroattiva. Una modalità di scrittura che ha segnato un discrimine nella letteratura occidentale, tra la sontuosità ottocentesca e la scialba futilità della narrativa contemporanea. Perché elegante e sorvegliata senza pesantezza, imitata da tutti gli scrittori americani del dopoguerra, e poi esportata ed emulata anche in Europa.
Dice il proverbio che il buongiorno si vede dal mattino, e il mattino del giovane Ernest è stato da subito molto luminoso.
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17 novembre 2022