In questo interessante “piccolo libro” dal titolo Dal sesso al gioco, Peppino Ortoleva ipotizza una trasformazione sociale ed etica del comportamento umano che, nel giro di un secolo circa, avrebbe sostituito l’ossessione ideologica e comportamentale riguardante il sesso, con quella, altrettanto totalizzante e abbacinante, della ludicità. Il percorso teorico attraverso cui Ortoleva conduce il lettore, in pagine acute e ironiche, vivaci e pungolanti, prende l’avvio dagli inizi del ’900, quando il tema della sessualità emerse prepotentemente sia nella vita pubblica sia nella sensibilità privata degli abitanti del mondo occidentale.
Prima Freud e poi Reich, per arrivare a Marcuse e a Foucault, esplorarono i meandri del comportamento sessuale, con l’intenzione esplicita di emanciparlo da secoli di repressione, facendone uno strumento di liberazione personale e politico. Da allora, questo processo di sessualizzazione si è andato enfatizzando, attraverso la progressiva e provocatoria spogliazione dei corpi, la pratica extramatrimoniale, la diffusione dei metodi contraccettivi, la pornografia e il turpiloquio, la trasgressione e la mercificazione dei rapporti, il ricorso a tecniche chirurgiche e farmaceutiche per potenziare le performance amatorie: fino all’attuale banalizzazione e alla caduta del desiderio in larghi strati della popolazione.
Il sesso assume oggi sempre di più un carattere virtuale, nella vita erotica si introducono modelli ludici che spianano la strada a stili di vita e a rapporti interpersonali più leggeri e inconsistenti, più “giocati”. Dall’ homo eroticus all’homo ludicus, che dedica grande parte del suo tempo e della sua immaginazione al gioco (videogame, casualgame, parchi tematici, giochi d’azzardo, riti goliardici e carnevaleschi, sfide fisiche, social network), interpretabile come risorsa e liberazione da schemi costrittivi, ma anche come rifugio e alienazione deresponsabilizzante.
© Riproduzione riservata www.sololibri.net/Dal-sesso-al-gioco-Peppino.html 26 marzo 2016