INTERVISTA A MAURO DI LEO, EDITORE DI ATMOSPHERE LIBRI
- Quando e dove è nata la vostra casa editrice e con quali motivazioni e scopi?
Atmosphere libri è nata nel 2010 con l’intento di pubblicare soprattutto letteratura straniera che non fosse quella scritta nelle maggiori lingue, cioè l’inglese, il francese e lo spagnolo. È pur vero che nel corso di questi anni (abbiamo pubblicato oltre cento romanzi), nel nostro catalogo sono presenti, seppure in numero esiguo, anche alcuni scrittori francesi, americani e spagnoli (tuttavia la maggior parte sono di lingua catalana), ma la nostra visione spazia verso mondi culturalmente lontani dal nostro, come l’Estremo Oriente e l’Europa dell’Est, in particolare la letteratura russa, o il mondo del Medio Oriente, senza preclusioni religiose, linguistiche e culturali tra arabi ed ebrei. Nel nostro catalogo ospitiamo scrittori israeliani e arabi in una comune visione, benché solo virtuale, di un mondo di pace. Forse, almeno la letteratura può mettere d’accordo mondi che sono in perenne conflitto tra loro. Cerchiamo di dare una visione obiettiva ai nostri lettori, tramite la scrittura romanzata, di come sono e come vivono le persone in un certo luogo. Molte volte si scopre che le problematiche di un giapponese sono le stesse che quotidianamente vivono un egiziano, un israeliano o un russo. Crediamo di essere diversi ma lo siamo sono nel colore della pelle e di altri particolari somatici ma non nella testa. Siamo sempre stati convinti che non si possa fare a meno della forza culturale di società lontane ideologicamente dalla nostra società. Non esistono maggiori libertà e progresso nello scambio interculturale tra i popoli.
- Quante persone collaborano al vostro progetto?
Ci sono redattori, un grafico e altri soggetti che ci aiutano nel nostro percorso di crescita. Soprattutto, abbiamo lettori che ci stimano e ci leggono condividendo le nostre scelte.
- Che genere di narrativa proponete e quante collane avete in catalogo?
Proponiamo una letteratura colta che proviene dal Giappone, Corea, Cina in una collana curata dal professor Gianluca Coci, dalla Russia (agiamo in collaborazione con il professor Mario Caramitti), Egitto e altri paesi di lingua araba in una nuova collana denominata biblioteca araba. Pubblichiamo anche letteratura più commerciale ma pur sempre valida che proviene dai paesi scandinavi. In questo caso, riteniamo che la lettura di un thriller norvegese o finlandese non sia solo di svago, ma rappresenti un modo per conoscere dei luoghi tanto diversi dai nostri, soprattutto dal punto di vista climatico, che tanto accuratamente sanno descrivere gli scrittori nordici. Inoltre, abbiamo una forte presenza di letteratura per ragazzi e adolescenti perché crediamo nel processo di crescita delle generazioni più giovani.
- Qual è stato il vostro libro che ha riscosso più successo, di pubblico e di critica?
Abbiamo alcuni libri che hanno riscontrato il successo della critica e dei lettori (seppur sempre in numero esiguo): La giornata di un opricnik del russo Vladimir Sorokin, vincitore del Premio Von Rezzori come migliore romanzo straniero pubblicato in Italia nel 2014 e il romanzo per ragazzi Amici della giapponese Yumoto Kazumi, finalista in vari premi letterari, tra cui l’Andersen. Abbiamo anche ottenuto un buon riscontro con un classico autore giapponese, Akutagawa Ryunosuke, di cui recentemente abbiamo pubblicato dei racconti, tra cui diversi inediti, dal titolo La scena dell’inferno e altri racconti. Stiamo parlando del maggior autore nipponico dei primi anni Trenta del Novecento, il maestro del racconto breve.
- Che tipo di difficoltà incontrate nel diffondere la vostra attività e cosa vi augurate per il vostro futuro di editori?
Abbiamo le difficoltà di tutti i piccoli editori che sono legate soprattutto alla scarsa visibilità nelle librerie. È impossibile contrastare la strapotere dei grandi gruppi editoriali e, se il libro non è presente in una libreria, il lettore è difficile che ti venga a cercare se non ti conosce. È assurdo che stiamo morendo le librerie indipendenti, le uniche che riservano un po’ di spazio agli editori indipendenti, anche quelli piccoli come noi. Le librerie del genere supermercato del compra-libri ormai rappresentano la maggioranza e vendono solo ciò che è commerciale e sia prodotto dai propri editori di cui fanno parte. Purtroppo, l’Italia non è un paese che dedica le proprie energie anche alla cultura. Ci sono pochi lettori perché non ci sono biblioteche scolastiche, non ci sono librerie con librai competenti, non ci sono aiuti e fondi per tutelare i librai e gli editori indipendenti, non ci sono associazioni di editori e librai indipendenti che sappiano dialogare. Speriamo di crescere tutti insieme e la speranza di Atmosphere libri è quella di farci conoscere da più lettori per confermare la nostra presenza culturale perché siamo consapevoli di offrire un prodotto diverso e interessante con cui confrontarsi. Nel nostro futuro, ci sarà una maggiore caratterizzazione come casa editrice che guarda ai romanzi per ragazzi e alla fiction dell’Estremo Oriente e della Russia. A breve, nel nostro catalogo, avremo scrittori già famosi in gran parte del mondo come Raja Alem, Abdo Khal, Viktor Pelevin, ancora Vladimir Sorokin, Murakami Ryu, Abe Kobo e diversi coreani.
© Riproduzione riservata www.sololibri.net/Intervista-html 29 marzo 2016