SVETONIO, VITA DEI CESARI – NEWTON COMPTON, ROMA 2015
A un prezzo davvero risibile possiamo da qualche mese leggere l’edizione integrale (con testo latino a fronte e accurata introduzione di Lietta De Salvo) dell’opera più famosa di Svetonio, quella De vita Caesarum che inaugurò nella letteratura classica un nuovo modo di intendere la biografia storica, meno tradizionalista e aristocratica, più attenta alla vita privata dei personaggi descritti, alle loro caratteristiche fisiche e morali, agli eccessi e alle aberrazioni del loro esercizio del potere. Dodici medaglioni degli imperatori della dinastia Giulio-Claudia e Flavia, a partire dal ritratto del divino Cesare fino a quello del crudele Domiziano, per un totale di 145 anni di storia romana. A Svetonio fu sempre rimproverato un gusto quasi plebeo per il pettegolezzo, per l’aneddoto scandalistico, e una sorta di voyeurismo per le dissolutezze e le perversioni sessuali dei suoi protagonisti: in realtà dalle sue narrazioni traiamo un quadro vivace e realistico della società da lui descritta, sia nella corruzione del mondo politico e militare, sia nelle abitudini del popolo.
Le dodici biografie si snodano secondo schemi ripetuti ma non vincolanti: di ogni imperatore si racconta la nascita, l’infanzia e la giovinezza, la formazione scolastica (quasi tutti erano abili oratori, parlavano correttamente più lingue, amavano esibirsi artisticamente, recitando o componendo poesie), l’aspetto fisico, le operazioni belliche e l’attività amministrativa. E poi naturalmente mogli e figli, amanti di ogni sesso-età-condizione, orge e incesti, tradimenti e assassini, decessi per malattia, congiure, avvelenamenti. L’autore contrappone in ogni vita narrata privato e pubblico, bene e male, virtù e vizi, senza tuttavia seguire schemi cronologici rigidi, ed evitando generalizzazioni accomunanti i vari caratteri. Se non forse quella, propria a tutti, della brama insaziabile di potere, della crudeltà verso i nemici, della sete di vendetta nei riguardi dei traditori. Che poi Domiziano depilasse personalmente le sue concubine e avesse le dita dei piedi troppo corte, che Caligola fosse epilettico, amasse i travestimenti, adorasse il suo cavallo e fosse terrorizzato dai fulmini, che Tito “delizia del genere umano” fosse un abile falsario, che tutti i Caio siano morti ammazzati, sono particolari che ci possono divertire, scandalizzare, incuriosire quanto i gossip dei nostri tabloid contemporanei. Ma, come afferma Svetonio quasi a voler giustificare il suo scandagliare morbosamente pieghe e piaghe delle vite dei suoi eroi, «chiunque può farsi un’idea della condizione di quei tempi, anche da questi eventi».
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www.sololibri.net/Vita-dei-Cesari-Svetonio.html 13 aprile 2016