TOMASO MONTANARI, PATRIMONIO CULTURALE – CORRIERE DELLA SERA, EBOOK
Di Tomaso Montanari (Firenze, 1971), storico dell’arte, professore universitario a Napoli, editorialista e blogger italiano, ho seguito con ammirazione le splendide lezioni su Caravaggio trasmesse recentemente da RAI 5. Alla chiarezza espositiva, alla citazione colta delle fonti e dei commenti antichi e contemporanei, all’illustrazione attenta delle sfumature pittoriche di ogni quadro e affresco presentato, Montanari affianca sempre appassionati appelli alla coscienza civica dei cittadini-utenti di opere d’arte, e coraggiose denunce dell’incuria amministrativa, dei furti, dei maneggi e degli interessi mafiosi che assediano il nostro patrimonio artistico.
Qualche anno fa, presentando se stesso su Il Fatto Quotidiano aveva scritto: «Penso che l’amore per la storia dell’arte non debba essere un fatto privato (o peggio un’evasione, o un modo per non pensare), ma pubblico e ‘politico’. L’articolo 9 della Costituzione ha, infatti, mutato irreversibilmente il ruolo del patrimonio storico e artistico italiano, facendone un segno visibile della sovranità dei cittadini, dell’unità nazionale, e dell’eguaglianza costituzionale, perché ciascuno di noi (povero o ricco, uomo o donna, cattolico o musulmano, colto o incolto) ne è egualmente proprietario. Ma tutto questo è assai difficile da capire, perché oggi la storia dell’arte non è più un sapere critico, ma un’industria dell’intrattenimento ‘culturale’ (e dunque fattore di alienazione, di regressione intellettuale e di programmatico ottundimento del senso critico). Strumentalizzata dal potere politico e religioso, banalizzata dai media e sfruttata dall’università, la storia dell’arte è ormai una escort di lusso della vita culturale».
Autore di importanti volumi per Einaudi, Skira, Carocci e Minimum Fax, oggi collabora a Repubblica ed è appena stato eletto Presidente dell’associazione Libertà e Giustizia. Ho pensato che per introdurre i lettori di SoloLibri alla conoscenza di questo critico, così lontano dalle sguaiatezze, dalle volgarità e dalle autocelebrazioni mediatiche di molti suoi noti colleghi, e così impegnato nella difesa della ricchezza artistica e ambientale del nostro paese, fosse interessante recensire un ebook edito nel 2013 da Corriere della Sera, e offerto al prezzo risibile di 1,99 euro.
Ecco dunque Patrimonio culturale. Ripartire dall’ABC. Si tratta di “21 tesi per rivoluzionare la politica culturale italiana”, scandite in ordine alfabetico, esposte con un stile “asciutto e apodittico”. La direzione ideologica di tali lemmi è già evidente e dichiarata dai titoli: dai più polemici (Finanziamenti, Ius soli, Noleggi, Pubblico e Privato) ai più sconfortati (Educazione, Qualunque, Ultimi, Vandali). Ma basterebbe forse citare alcune frasi dai primi tre capitoli:
Ambiente: “È il contesto, il vero, inarrivabile, capolavoro dell’arte italiana. Il tessuto continuo di natura e arte, figure a parole, storia e idee che ci avvolge e ci dà forma”. Bene comune: “Oggi una profonda depressione culturale riduce la nostra vita alla sola dimensione economica: o meglio finanziaria… Ma esistono cose che non hanno prezzo, che non si possono comprare”. Costituzione: “L’articolo 9 della Carta dice che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Appoggiandosi all’autorità dei Salmi e del Vangelo, di Dante e Vasari, ma citando anche David Foster Wallace, Edgar Wind e Tony Judt, Tomaso Montanari esprime tutta la sua indignazione verso una politica culturale che, anziché proteggere il patrimonio straordinario del nostro paese, lo mercanteggia, lo svende, lo privatizza offrendone la custodia ad amministratori incompetenti e a politicanti corrotti.
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www.sololibri.net/Patrimonio-culturale-Montanari.html; 14 marzo 2017