AAVV, ANIMALI DIVERSI – NOMOS, BUSTO ARSIZIO 2011
(a cura di Eloisa Guarracino)
Eugenio Montale in un racconto della Farfalla di Dinard scriveva: «La nostra vita è un bestiario, è un serraglio addirittura». Siamo accompagnati infatti, nel nostro percorso terreno, dalla presenza di animali, che vivono nelle nostre case, o osserviamo volteggiare nell’aria, popolare le campagne, i mari, i luoghi più esotici. Domestici e selvaggi, miti e minacciosi, minuscoli e giganteschi. Studiati nei loro comportamenti dagli scienziati, sfruttati in lavori pesanti, vivisezionati, macellati, torturati. Ma spesso anche amatissimi, viziati, ricordati con affettuoso rimpianto quando ci lasciano. Ecco che allora arriva, opportuna, divertente e originale, questa antologia edita da Nomos e curata da Eloisa Guarracino, che raccoglie 250 poesie di altrettanti poeti che, da tutti i continenti, hanno inviato un loro manoscritto dedicato al mondo animale. Il titolo, Animalidiversi, gioca ovviamente sul doppio senso, a seconda di come lo si voglia leggere: animali in versi, raccontati da famosissimi nomi stranieri (Szymborska, Bonnefoy, Ben Jelloun) e altrettanto celebri autori italiani (Merini, Loi, Cucchi, Sanguineti, Spaziani, De Angelis, Magrelli).
Un titolo che «sembra suggerire una fondazione infinita, quanto ambigua, di simbologie». Come spiega la curatrice nella prefazione, ricordando i favolisti antichi e la funzione morale da loro affidata alla rappresentazione delle bestie. Il volume, molto elegante, è corredato dalla riproduzione di una trentina di autografi, anche in arabo e in cinese, che evidenziano una loro traccia peculiare (e psicanaliticamente interpretabile), proprio come l’orma impressa dagli animali descritti, o il loro verso, il loro zigzagare nel cielo.
Tra i protagonisti raccontati, stravincono – e c’era da aspettarselo! – gatti e cani, seguiti dai cavalli. Molto numerosi sono poi gli uccelli e gli insetti, e spiccano anche alcuni “hàpax” esotici (l’indri-indri), o leggendari (draghi e dinosauri), o curiosamente inaspettati (il geco, l’iguana, la medusa, la lontra…). Ai lettori giudicare quali siano le poesie più spiritose, colte, difficili, sperimentali, intenerite o commosse: io ho trovato particolarmente originali e incisivi i versi di Buffoni, Fiori e Magrelli; ma sono molte le pagine degne di nota e interesse.
«L’Immaginazione» n. 266, dicembre 2011