AAVV, ANTOLOGIA DI POESIA FEMMINILE BRITANNICA CONTEMPORANEA. CON TESTO A FRONTE – ENSEMBLE, ROMA 2020
Alessandra Bava, poeta e traduttrice, che per le Edizioni Ensemble ha già curato due antologie di versi con testo inglese a fronte, si cimenta ora in questa nuova proposta, l’Antologia di poesia femminile britannica, dedicata a undici autrici di oltremanica.
Nell’importante introduzione, che finge anche da commento ad alcuni testi, si sofferma sul nuovo panorama della scrittura delle donne inglesi, “dominata in gran parte da un gruppo di giovani e agguerrite trentenni che affrontano con toni lirici e arrabbiati temi che spaziano dall’attualità alla maternità, dalla sessualità allo scontro di classe”. Queste autrici diffondono i loro testi soprattutto sui palcoscenici, attraverso YouTube o sui social media, ottenendo sempre grande interesse e successo di pubblico. Solo nel 2018 sono stati acquistati 1 milione e 300mila copie di volumi di poesia, i cui acquirenti appartengono al range di donne sotto i 35 anni. Poetesse giovani per lettrici giovani, quindi. Quelle presentate in quest’antologia si differenziano per origine, classe sociale, formazione culturale.
Si va dalla femminista scozzese Hollie McNish, che esibisce anche in maniera polemica la sua decisa e orgogliosa consapevolezza di ciò che significa essere donna (il disprezzo verso la volgarità di alcune esibizioni maschili, la richiesta politica di poter allattare la propria bambina in pubblico, o la difesa dell’immigrazione nel Regno Unito della Brexit), a Caroline Bird che ironizza sull’amore romantico, sulla morte e sul proprio lesbismo. Melissa Lee-Houghton, più complessa e autobiografica, affronta temi civili in maniera critica e spesso viscerale, e dolorosamente ammete la sua dipendenza dall’eroina. Liz Berry preferisce affrontare con toni elegiaci le memorie di un’infanzia trascorsa nella campagna del West Midlands presso Birmingham., mentre gli argomenti trattati da Helen Mort spaziano da descrizioni paesaggistiche a divertissement ironici all’impegno politico anti-conservatore.
La più anziana tra le poetesse rappresentate è Annie Freud (Londra 1948),, nipote di Sigmund e figlia di Lucien, che dal padre ha ereditato l’interesse per la pittura: nell’antologia si possono leggere due poesie dedicate all’Italia, paese da le molto amato. Theresa Lola ha origini nigeriane (Lagos 1994), e la sua scrittura si confronta con tematiche tipicamente giovanili: dalla musica hip hop, ai contrasti con i genitori, alle competizioni studentesche. Heather Phillipson è un’affermata artista che si occupa di scultura, disegno e performance visive, e sperimenta sulla pagina diverse formule espressive. Hannah Lowe, di padre cino-giamaicano, dedica alla figura paterna e al paese originario di lui versi di intenerita nostalgia. I genitori di Mona Arshi sono invece sikh punjabi, e della spiritualità indiana la poetessa-avvocato ha spesso tratto ispirazione. Conclude la rassegna proposta da Alessandra Bava la poesia ecologista di Yvonne Reddick, critica letteraria scozzese, amante della montagna e visionaria creatrice di immagini sulfuree.
Modi diversi di essere donne e poete, diversi stili e racconti, tutti esemplari però di una fiducia fiera e consapevole nel potere dell’espressione poetica.
© Riproduzione riservata 2 MARZO 2020
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