Intervista a Matteo Chiavarone, responsabile della casa editrice Ensemble
- Quando e dove è nata la vostra casa editrice, con quali finalità e prospettive, e quante persone occupa?
Ensemble nasce nel 2011, con una riorganizzazione societaria nel 2012, quindi quest’anno abbiamo festeggiato il decennale. La redazione è composta direttamente da me che mi occupo delle scelte editoriali; Davide Morbidelli, responsabile commerciale; Ignazio Pappalardo, caporedattore; Cristina Loizzo, ufficio stampa. Indirettamente collaboriamo quotidianamente con diverse persone e realtà, come per esempio Edelweiss di Andrea Carnevale e Roberto di Pietro e i ragazzi di Affluenti. Le prospettive della casa editrice sono quelle di crescere e potersi ritagliare uno spazio importante nel panorama editoriale e culturale italiano, e mantenere l’autonomia per continuare a pubblicare i libri che ci piacciono.
- Quali collane sono presenti nel vostro catalogo? Pubblicate anche ebook, e se sì, ritenete che il formato elettronico possa rappresentare un’alternativa vincente rispetto al libro cartaceo?
Ce ne sono molte. Per la narrativa abbiamo l’ultima arrivata, Solstizio, che unisce una certa contemporaneità dei contenuti a un’attenzione alla grafica, attraverso un progetto letterario e artistico, e le due storiche, Echos e Officina, in cui sono presenti autori italiani e internazionali, esordienti e no. Per la poesia segnalo Erranze, diretta da Gëzim Hajdari, in cui c’è l’idea di poeti che attraversano i mondi; Siglo presente che si occupa di poesia in lingua spagnola e portoghese (europea e sudamericana), diretta da Matteo Lefèvre; Alter, che si occupa di poesia italiana contemporanea. Per la saggistica segnalo Transculturazione, fondata da Armando Gnisci e diretta da Andrea Gazzoni. Ci sono poi progetti come Affluenti, HerKind (voci femminili con particolare attenzione al mondo americana), i Classici… Insomma, siamo una fucina di idee e progetti letterari.
- Quanti titoli pubblicate ogni anno, e quali sono le vostre pubblicazioni che hanno ottenuto più riconoscimenti di critica e di pubblico, e secondo voi per quali motivi?
Ne facciamo molti, non ti so dire un numero preciso, dipende dall’anno. Il titolo che ha avuto più riscontro è stato Lontano da ogni riva, le poesie di Jean-Claude Izzo. Un libro bellissimo di un autore che è tra le maggiori voci letterarie europee.
Attraverso quali canali preferenziali riuscite a pubblicizzare i vostri prodotti, e che traguardi vi proponete di raggiungere in futuro, dato che la lettura è sempre più minacciata da altri e più aggressivi mezzi di comunicazione? Le fiere e le kermesse editoriali servono, o è più efficace la comunicazione sui social?
Ci muoviamo attraverso i canali classici di distribuzione, la promozione a mezzo stampa e rete (riviste, blog, siti, pagine), fiere, festival, etc. Secondo me i canali più importanti sono ancora fisici, anche se purtroppo il virtuale sta prendendo ormai sempre più piede (e i social sono fondamentali). Traguardi? Aumentare il passaparola attraverso i buoni libri, produrre idee e mettere sempre più in relazione tutte le parti in causa (editori, librerie, autori, media, lettori).
- Avete un blog, e come è organizzato?
No, e non è in cantiere.
- Quali sono i prossimi tre titoli che farete uscire?
Segnalo due romanzi, La meccanica del divano di Francesco Dezio e D’inverno, Venezia di Patrizio Nissirio, e una nuova traduzione di Rilke a cura di Carlo Ferrucci.
© Riproduzione riservata 27 settembre 2021
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