EMANUELE FERRARI, ASCOLTARE IL SILENZIO – MIMESIS, MILANO 2013
Secondo il pianista e musicologo Emanuele Ferrari (Milano,1965), il silenzio è un elemento cruciale e imprescindibile di qualsiasi creazione ed esecuzione musicale. Nel breve saggio pubblicato da Mimesis, l’autore afferma che «la musica è in rapporto costante col silenzio: anche quando non è materialmente presente esso agisce come sfondo, come rimando implicito, come dimensione di senso. Tra i due elementi esiste un’intera gamma di relazioni che vanno dall’evocazione al rimando implicito, dall’allusione al comando».
Nella prima parte del suo scritto, Ferrari invita il lettore all’ascolto attento di diverse atmosfere musicali, confrontando un Notturno di Chopin con una Fantasia di Bach: la poetica emozionale e interiore del primo con «lo stupefacente vortice di forme sonore» del Cantor di Lipsia. E ancora di Bach sottolinea «il silenzio evocato» in un clima «di intensa, quieta devozione ed elevazione spirituale» nel corale Vieni ora, salvatore dei pagani, o l’ascetismo di fondo espresso dalla Prima Sonata in sol minore per violino solo, in cui la musica esprime «il fluire del pensiero nel silenzio». E sempre in Bach, nella Passione secondo Matteo, mette in luce il senso di abbandono reso evidente dal tacere di Gesù interrogato da Pilato, o dal silenzio che segue il suo grido “Eli, Eli” sulla croce. In una prosa appassionata ma mai pedantesca, Ferrari ci guida a riflettere sul silenzio squarciato, lacerato dalle fanfare in Mahler, che poi si inabissa in «una melodia struggente e carica di nostalgia». O sulla «memoria del silenzio» rievocata dalla musica nell’apostrofe straziata della Elizabeth wagneriana nel Tannhauser. E ancora sulla diversità di interpretazione che grandi pianisti danno alle pause in Beethoven, nella ricerca di «un equilibrio quasi utopico fra pieno e vuoto, transitorietà e permanenza». Una guida preziosa e competente per chi voglia lasciarsi penetrare dalla musica anche nelle sue sospensioni, rarefazioni, attese.
«Accademia del Silenzio», 22 novembre 2013