DAVID J. HAND, IL CASO NON ESISTE – BUR RIZZOLI, MILANO 2014
Con una divertente prefazione del giallista e chimico Marco Malvaldi, Rizzoli propone ai lettori un volume di divulgazione scientifica del matematico britannico David J.Hand, che ci orienta su concetti di non facile assimilazione quali il caso, la probabilità, l’inevitabilità. «Questo libro parla di eventi straordinariamente improbabili. Parla delle ragioni per cui accadono cose incredibilmente inverosimili. Di più: parla delle ragioni per cui continuano ad accadere, ancora e ancora, e ancora».
È successo a tutti noi, suppongo, di rimanere increduli e forse un po’ allarmati davanti a coincidenze impreviste e spiazzanti (casi di telepatia, incidenti ripetuti, oggetti persi e ritrovati, incontri inattesi…), al punto da farci interrogare su quali influenze invisibili governino il corso delle cose. L’autore riporta esempi di avvenimenti incredibili capitati sia a gente comune sia a persone famose e indubbiamente attendibili, che potrebbero indurci a supporre l’esistenza di misteriose entità in grado di governare e dirigere i nostri comportamenti e pensieri da un ipotetico aldilà. In generale, ciò che ci appare razionalmente incomprensibile ci mette a disagio, e tendiamo a voler razionalizzare anche l’inspiegabile. Vorremmo poter sempre individuare nelle nostre vite degli schemi regolari, sequenze verificabili di causa-effetto che possano escludere la casualità o l’irrazionalità.
«L’istinto primario che porta l’uomo a cercare sicurezza e protezione induce in noi un’inquietudine di fondo all’idea che gli eventi possano verificarsi per puro caso… Per esempio, potrei considerare il fatto di essere inciampato su un sampietrino dopo aver visto un gatto nero come la prova provata che vedere un gatto nero porta male, ignorando tutti i casi in cui ho visto un gatto nero e non sono inciampato».
Da scienziato titolare di una cattedra universitaria di statistica, David J. Hand osserva con estremo scetticismo (impegnandosi in una demolizione razionale) qualsiasi atteggiamento superstizioso, la credenza nei miracoli, le profezie, la parapsicologia, prendendosela anche con obiettivi illustri, quali lo psicanalista Carl Gustav Jung, troppo propenso a invocare il soprannaturale anche di fronte a fenomeni scientificamente spiegabilissimi. Sincronicità e coincidenze sono eventi concomitanti che ci sorprendono perché li percepiamo come significativamente collegati, quando in realtà non hanno alcuna connessione causale evidente, e derivano solo dal caso: e la probabilità non è una proprietà del mondo esterno, ma piuttosto una caratteristica del modo in cui ragioniamo sul mondo. Esiste una possibilità su 14 milioni che una persona vinca al jackpot: effettivamente c’è sempre un fortunato, ma ci sono anche 13.999.999 che non ci azzeccano…La rivoluzione scientifica che all’inizio del ‘900 ha segnato il passaggio dall’universo meccanicistico e deterministico, regolato da leggi ferree, all’universo probabilistico dominato dal caso e dall’incertezza (in cui si sono affacciate le affascinanti teorie della fisica quantistica) non è ancora riuscita a scalfire una diffusa mentalità acriticamente fideistica e superstiziosa. Con questo volume, David J. Hand ci accompagna gradatamente a scoprire quali leggi, certamente non casuali, regolano il caso: la legge dell’inevitabilità, dei numeri davvero grandi, della selezione, della prossimità sufficiente, dell’improbabilità, aiutandoci a riformulare una nuova visione della nostra mente, della natura, dell’universo.
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www.sololibri.net/Il-caso-non-esiste-David-J-Hand.html 8 settembre 2015