IL MONOLOGO DEL CORVO
La colomba, credo, è molto più idonea
a svolgere il compito, a portare la novella
nel piccolo becco stanco, già raddensata in simbolo,
in ramoscello, speranza, modello per pittori
nei manifesti di pace. Perciò scelgo l’assenza,
ora che sono chiuse le sorgenti all’abisso
e le cateratte del cielo. Scelgo limpida coscienza:
prima di me il diluvio. Sulle piume nere porto il sole,
guardo acuto i fatti miei, sotto il limo
becco abilmente gli occhi al peccatore. Gracchio,
mi pingeranno sugli stemmi, e dritto sulla neve
nero come una parola. M’insegneranno a dire
nevermore. Sarò famoso. La colomba, tuttavia,
è proprio fatta per svolgere questo compito:
si ricopra di piume nel suo volto la speranza,
nelle mie piume acquisti sembianze l’orrore.
IVAN LALIC (1931-1996)