JOHN SELLARS, SETTE BREVI LEZIONI SULL’EPICUREISMO – EINAUDI, TORINO 2022
John Sellars, docente di Filosofia al Royal Holloway di Londra, è autore di alcuni bestsellers, tra cui The Art of Living. The Stoics on the Nature and Function of Philosophy, in cui invita i lettori, con prosa accattivante e di facile presa, ad affrontare la vita con la saggezza degli antichi. È stato uno dei fondatori di “Stoic Week”, evento globale con cadenza annuale, i cui partecipanti sono invitati a vivere come gli stoici per una settimana, per provare a migliorare la propria esistenza.
Einaudi ha pubblicato un esile volumetto, Sette brevi lezioni sull’epicureismo, che illustra con intento divulgativo il pensiero epicureo, oggetto di molti travisamenti e interpretazioni superficiali nel corso di duemila anni di storia. Con il termine epicureo, infatti, la vulgata popolare intende l’individuo che ama godersi la vita negli aspetti più materiali e grossolani, dal cibo al divertimento, dalla soddisfazione smodata di appetiti fisici a un’eccessiva autoindulgenza. Anche filosoficamente l’epicureismo è stato frequentemente demonizzato come dottrina pericolosa, corruttrice, da associare all’ateismo, all’immoralità, all’insaziabilità dei sensi.
Epicuro, nato e cresciuto nell’isola greca di Samo intorno alla metà del IV secolo a.C., aveva girovagato in diverse città dell’Asia Minore proponendo in lezioni pubbliche i suoi insegnamenti, non sempre accolti favorevolmente, per acquistare infine un terreno fuori dalle mura di Atene, chiamato il Giardino, in cui vivere con amici fedeli un’esistenza serena e autosufficiente. La sua comunità si mantenne rigogliosa per più di duecento anni, e il culto per il fondatore nei secoli successivi si diffuse ovunque, trovando numerosi allievi e prosecutori della sua dottrina, come Diogene e Filodemo in Grecia, e Lucrezio, Virgilio, Orazio a Roma.
Delle tre epistole di Epicuro che ci sono rimaste, la Lettera a Meneceo è la più famosa, poiché tratta di argomenti etici e, più in generale, di come vivere una vita buona e felice. In essa, la filosofia veniva indicata come rimedio terapeutico per ottenere la tranquillità, raggiungibile superando il duplice rischio dei desideri frustrati e dell’ansia per il futuro, rischio determinato dall’incapacità di osservare il reale funzionamento di ciò che ci circonda, e dal timore infondato di minacce inesistenti. Il superamento del dolore si ottiene, secondo Epicuro, attraverso il perseguimento del piacere, attivo (cinetico) e statico (catastematico), sia fisico che mentale: il piacere attivo ha il suo fine nel raggiungimento del piacere statico, in cui non si sentono più desideri incontrollati. Si mangia non tanto cedendo a un senso smodato di golosità, ma per appagare lo stimolo della fame, e raggiungere lo stato di non avere fame. Epicuro stesso viveva in maniera parca e morigerata, nutrendosi di pochi alimenti frugali. Sono però le sofferenze mentali e psicologiche, più che gli appetiti fisici, quelle che agitano maggiormente l’uomo. Se la soddisfazione dei piaceri del corpo è transitoria e facilmente dimenticabile, quella derivante da un godimento intellettuale (una bella conversazione tra amici, una lettura arricchente, una vacanza istruttiva) è invece fruttuosa e duratura. Ciò che si deve raggiungere per essere felici è quindi il benessere mentale statico: non essere ansiosi, preoccupati o spaventati da false paure e superstizioni, in particolare sugli dèi e sulla morte, che sono la sorgente principale del turbamento mentale, in modo da poter vivere sereni, “come un dio fra gli uomini”.
Per arrivare all’ataraxia, cioè alla tranquillità interiore, è necessario ridurre i bisogni all’essenziale, senza vivere assediati dall’avidità e dall’invidia verso il prossimo. I veri amici sono più necessari dei beni materiali, poiché non solo ci donano la gioia di una confortante compagnia, ma possono offrirci sostegno e consolazione nel momento del bisogno. È opportuno inoltre vivere in disparte, senza cedere alle lusinghe del successo e del prestigio politico e sociale. Se ci convinciamo del fatto che tutto l’esistente è composto da atomi, che si fondono insieme e poi si distaccano in movimenti casuali, non solo riusciremo a evitare le paure derivanti da false credenze scientifiche sulla natura, ma saremo disposti anche ad accettare la nostra inevitabile morte come un lungo sonno privo di sensazioni dolorose, e a superare il terrore degli dei, i quali non sono interessati alle vite individuali degli uomini: “Empio non è colui che rinnega gli dèi del volgo, ma colui che applica le opinioni del volgo agli dèi”.
Secondo Sellars, Epicuro insieme agli stoici Epitteto e Marco Aurelio è stato uno dei precursori della moderna psicoterapia cognitiva, perché ha insegnato a guarire dalle passioni dell’anima e a vivere con felicità il tempo che i è dato.
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10 marzo 2022