ANNA TOSCANO, DOSO LA POLVERE – LA VITA FELICE, MILANO 2012
Anna Maria Carpi, nella prefazione a questa plaquette di circa trenta poesie, definisce la giovane autrice «disadorna Anna», sottolineando di lei l’uso parco di artifici retorici, e il disincanto emotivo che accompagna i suoi versi. E veramente Anna Toscano sembra voler controllare molto sensazioni e sentimenti, eludere coloriture ed effetti speciali, come è già possibile intravedere dalla scelta indovinata del bel titolo Doso la polvere: quasi a indicare una severa regola di vita e di estetica, tesa a liberarsi da scorie, inessenzialità, eccessi. L’autrice, studiosa di Scienze del Linguaggio a Ca’ Foscari, è anche appassionata fotografa, e predilige gli scatti in bianco e nero. Così sono anche le poesie, che descrivono con tratti recisi, mai ammorbiditi da allegrezza o vivaci entusiasmi, ambienti, città, persone, affetti. La sua Venezia è raccontata nella lentezza di un passato celebrato e immobile («Il futuro non esiste / il futuro non arriva / nella mia città…// Noi si sta, felici, in uno specchietto retrovisore»), i passi che la portano in giro per il mondo non conoscono la spavalda gioia di vivere che meriterebbero i suoi giovani anni («Ho contato i passi, / passi lunghi cauti orizzontali»), il domani non sembra indicare possibilità di salvezza («i sogni / li ho infranti tutti / con una lancia sola»). La poesia di Anna Toscano esibisce una continua e malinconica constatazione di precarietà, come in questi espliciti versi tratti da Tutto è in affitto: «siamo grucce per cappotti / manichini per cappelli / forme per i guanti», e nemmeno l’amore concede scampo a questa negativa prospettiva di vita futura: «Fantastico, mi dicevi. / Fantastico, mi dico, / come non mi preservo, / come mi scialacquo»; «Non vi è nessuna sortita / questa è la fine della vita». A questa disposizione morale di immobile resistenza al tempo, l’ autrice fa corrispondere scelte formali raramente innovative, “dosate” su un minimalismo descrittivo di pura decifrazione dell’esistente.
«Leggere Donna» n.162, gennaio 2014